Dopo due interviste a giocatori anglosassoni (Ben Cawston e Alex Simon) Pickleball Milano torna ad incontrare un giocatore italiano. Non uno qualunque: Stefano Mocciola è uno dei tre o quattro migliori pickleballer del nostro paese, insieme ad Ernesto Russo, Marcello Bettinelli, Pep Giuliano).
Come hai conosciuto il pickleball?
Da diversi anni sono insegnante di tennis, alcuni anni fa una collega mi parlò del pickleball e ho avuto la fortuna di avere il primo approccio con la Federazione Spagnola. Nell’agosto 2022 ho poi fatto il corso istruttori a Gerenzano e iniziato una collaborazione con Lucia Uggè, nota promotrice del pickleball in Lombardia tramite tornei e serate open play. Il pickleball mi è subito piaciuto. Assomiglia più al tennis che al padel. Ho giocato per un periodo a padel, facendo anche tornei. Ma rispetto al pickleball è meno divertente e sociale, non si può giocare in singolo e gli infortuni sono frequenti. Inoltre nel padel elementi fondamentali come l’insegnamento ai più giovani e la vita di club sono meno sviluppati rispetto al tennis e ora al pickleball.
Adesso per te il pickleball significa anche competizioni ed agonismo.
Nel 2024 la Federazione Tennis e Padel mi ha selezionato per partecipare agli Europei a Southampton e ci siamo classificati terzi come nazione. Quest’anno gli Europei saranno in Italia, a Roma e sono già iniziati e continueranno i raduni tecnici per la selezione della squadra. Partecipo a tornei ogni volta che posso, soprattuto quelli all’estero. A fine aprile ci sarà l’open a Frascati e a maggio ci saranno gli Open Joola German a Kerpen e gli IBI 2025 al Foro Italico, tempio del tennis italiano. Ai tornei gioco sia in doppio che in singolare. Però non è facile allenarsi, perchè i giocatori più forti vivono spesso distanti, e trovarsi per allenarsi con loro è complicato. Io vivo a Lodi, e c’è anche un problema di mancanza di campi da pickleball coperti e anche per questo riesco ad allenarmi solo una o due volte a settimana. Ora che la bella stagione è alle porte spero di dare più frequenza.
Con chi giochi in doppio?
Nel doppio maschile gioco con Tommaso Giovannini, ex numero 1 di beach tennis, che dopo la carriera sulla sabbia si è buttato nel pickleball. Nel misto gioco spesso con Eleana Rodino. Eleana è una delle giocatrici più forti del pickleball italiano. Anche mia sorella Silvia ha iniziato a fare tornei e per esempio, all’ultima edizione degli Internazionali di Tocco da Casauria è arrivata prima nel singolo nonostante non avesse mai fatto un torneo.
Come funziona il rating nel pickleball?
Anni fa solo Pickleball Global aveva una classifica, ed era in parte basata sull’autovalutazione dei giocatori. Pickleball Global ha iniziato a collaborare con lo standard americano, il DUPR, che si basa sui risultati effettivi nei tornei. Nel rating DUPR ho un livello 5.4 per il singolo e 5.0 nel doppio.
Ci sarà il professionismo del pickleball in Europa e in Italia?
Secondo me il pickleball arriverà a superare il padel. Gli investimenti nel pickleball stanno crescendo rapidamente in tutto il mondo e l’influenza americana è forte. Quindi si arriverà a poter giocare a pickleball ad alti livelli e guadagnare abbastanza per viverci, sia tramite gli sponsor che con i premi dei tornei. Ma ci vorranno alcuni anni.
Con quale racchetta giochi?
Con una Stand Out. È una marca australiana, ma la fondatrice è italiana, Ludovica Sciaky. Ho iniziato con il modello in carbonio e kevlar, che è molto reattivo, ora gioco soprattutto con i modelli da 14 e 16 millimetri che hanno più controllo.