Durante il mese di ottobre 2024 Pickleball Milano ha intervistato Marco Marte, membro del Comitato Nazionale Pickleball e docente dell’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” della FITP.
Nelle nostre interviste, la prima domanda è sempre: come hai scoperto il pickleball?
Ho sempre amato gli sport di racchetta. Sono maestro di tennis da 26 anni e tecnico nazionale FITP. Con Marcello Molinari, con cui condivido la passione per il tennis, abbiamo scoperto il pickleball vedendo per caso alcuni video su YouTube, anni fa. Ci venne voglia di provare, abbiamo comprato l’attrezzatura e provato per diverso tempo, divertendoci. Nel 2019 siamo andati al torneo internazionale di Tocco da Casauria, il primo in Italia. Erano veramente gli inizi nel nostro paese, c’erano solo una trentina di persone, mentre nelle ultime edizioni si superano i cento partecipanti. Lì conoscemmo altri pionieri del pickleball, tra cui Zelindo Di Giulio e Marco Iacuone, fondatori della prima associazione nazionale pickleball.
Quel torneo lo avete vinto?
Nella nostra categoria sì. E dopo queste esperienze, la passione per il pickleball ci ha spinto a promuoverlo in giro per Roma, e in alcuni casi, per l’Italia. Spesso portando una rete mobile e le racchette nelle piazze.
Nel 2022 l’associazione nazionale pickleball ha optato per la confluenza nella Federazione Tennis e Padel. Come sta andando l’esperienza?
Bene, soprattutto in termini di attività di formazione. Dal 2023, il corso per istruttori di tennis di primo grado comprende un modulo di 4 ore di pickleball. Per coloro che volessero diventare istruttori di primo livello di pickleball, ci sono due giorni di formazione in più.
Prima del 2023, gli istruttori di pickleball in tutt’italia (qualche centinaio) avevano fatto il corso con Enti di Promozione Sportiva. Possono passare ad un tesserino istruttore FITP?
Certo. Ci sono stati 3 corsi dedicati a loro lo scorso anno, e in futuro probabilmente la FITP ne organizzerà altri. Per quanto riguarda il riconoscimento FITP di scuole pickleball, ci stiamo lavorando, e a breve ci saranno novità. Infine, in termini di classifica dei giocatori, ne esiste al momento una operativa, ma ovviamente ci sarà presto anche una struttura di ranking simile a quella del tennis e basata sui tornei tornei FITP nazionali e regionali.
Il prossimo mese c’è il torneo organizzato dalla Federazione Europea Pickleball, a Southampton.
Ci saremo. Marcello ed io saremo capitani non giocatori, Zelindo è il team manager, e la squadra italiana è pronta a partire e farsi valere.
Parliamo di principianti. Sempre più persone provano il pickleball per la prima volta. Chi sono?
Spesso, sono tennisti. La facilità con cui gestiscono uno sport di racchetta fa sì che si divertano da subito. I giocatori che provengono dal tennis hanno anche molta facilità ad affrontare il singolo a pickleball, dato che si gioca su un campo delle stesse dimensioni del doppio, con spazio per passanti e altri colpi tipici del tennis. Personalmente, io preferisco il doppio: trovo i dink e il gioco davanti alla kitchen molto divertenti. Conta la concentrazione, più che la forza e il gesto fisici.
Ho anche visto molti bambini scoprire quanto è divertente il pickleball. Per loro, si tratta di un modo molto efficace di sviluppare la coordinazione motoria che potranno poi applicare a tutti gli sport di racchetta.
Oltre ai principianti, cominciano ad esserci in giro anche giocatori forti! Federico Pasquali, ovviamente, ma anche molti altri italiani sono ben piazzati nel ranking di Pickleball Global. Prima o poi ci serviranno anche istruttori e clinic di alto livello, no?
La FITP prevede di avviare i corsi istruttori di secondo livello nel 2025, perché in effetti giocatori bravi, cui serve un coach più tecnico ed esperto, ce ne sono molti.
Per concludere in leggerezza, è ora di cambiare il sistema del punteggio del pickleball? Tutti quelli che iniziano, se ne lamentano.
In realtà ci si abitua in fretta. Nei corsi FITP abbiamo sperimentato un modo di spiegarlo che velocizza la comprensione. Io lo terrei così com’è!