Abbiamo parlato di pickleball con Lucia Ugge’, istruttrice e giocatrice di pickleball, nonché direttrice di Sportime Lombardia, associazione sportiva che promuove vari sport, incluso il pickleball, con tornei, corsi e gioco libero.
Come hai conosciuto il pickleball?
Sono insegnante di scienze motorie e appassionata di sport. Sono sempre alla ricerca di nuove attività fisiche, per me e per i ragazzi a cui insegno.
Ho saputo per caso di un corso istruttori di pickleball a Gerenzano nel 2022 e mi sono iscritta per curiosità. Mi sono subito innamorata del pickleball e in qualità di direttrice sportiva della ASD ho subito proposto all’associazione di sperimentare il pickleball nelle aree su cui siamo attivi, Bergamo e Lodi.
Qual è stata la risposta sul territorio?
Molto positiva. Ho notato subito che chi prova il pickleball torna a giocarlo. La ASD ha accesso a due palestre comunali e abbiamo tracciato le righe e portato le reti per i campi di pickleball. La partecipazione è cresciuta rapidamente e, oltre al gioco libero, abbiamo organizzato il primo torneo sociale a Natale 2022, a cui sono venute oltre 40 persone.
E per te, personalmente, cosa rappresenta il pickleball?
Per me è sia un interesse professionale sia una passione per uno sport molto coinvolgente e inclusivo, forse il più divertente tra tutti quelli che ho praticato. Per conoscere tutti gli aspetti del pickleball, inclusi quelli organizzativi, ho partecipato ad alcuni tornei italiani e tra poche settimane passerò un periodo negli Stati Uniti, la patria del pickleball, dove giocherò anche un torneo della Lega professionale a Miami. Insieme all’associazione, stiamo sviluppando anche la parte agonistica e quindi mi occupo molto di organizzazione di tornei. Anche se il pickleball è meno competitivo e tecnicamente complesso rispetto al tennis, una parte dei giocatori di pickleball ha piacere ad approfondire gli aspetti tecnici e agonistici. Per questo abbiamo creato un gruppo apposito per la partecipazione a tornei e organizzato allenamenti mirati alle competizioni. A breve potrebbe nascere un circuito agonistico italiano, anche tramite i nostri contatti e la nostra collaborazione.
A quando il prossimo torneo organizzato da te?
Tra pochi giorni, allo Sporting Milano 3, alle porte di Milano. Abbiamo già oltre 110 iscritti, e le iscrizioni sono ancora aperte! C’è tempo fino al 24 febbraio per registrarsi. Il torneo si svolgerà nel week end del 2 marzo-3 marzo 2024, su quattro campi al coperto, al quale ne verranno aggiunti altri provvisori per ospitare il gran numero di partite. Nella giornata di sabato verranno disputati i tornei del livello intermedio 3.5 mentre nella giornata di domenica si svolgeranno i tornei 5.0 Open.
Chi sono i giocatori di pickleball, tipicamente?
Sicuramente quelli di una certa età, ma i giovani stanno aumentando a vista d’occhio. Le donne, in generale, sono in minoranza negli sport di racchetta, ma nel pickleball la situazione è decisamente migliore rispetto a tennis e padel. È uno sport meno aggressivo e fisico. È anche uno sport molto inclusivo, in cui uomini e donne, giovani e meno giovani possono giocare insieme. Questo significa anche un’opportunità per le famiglie di praticare un’attività fisica insieme.
Ed è anche uno sport ad alto tasso di socialità.
Verissimo. Questo aspetto di vita di gruppo e socialità è meno presente nel padel e nel tennis, mentre nel pickleball è un aspetto fondamentale. Le persone si organizzano in gruppi, si divertono, si conoscono, chiaccherano tra una partita e l’altra, e alla fine si vedono anche fuori dal campo.
Per questo motivo sto dedicando tempo anche allo sviluppo della community a Bergamo, dove il Comune ci ha aiutato consentendo di tracciare campi pickleball temporanei in un parco pubblico. Noi gestiamo gli appuntamenti fissi e la serata del pickleball ha avuto successo, al punto da avere nel periodo estivo ben cinque campi impegnati. Per questo inverno, ci siamo poi sportati nei campi coperti di Milano 3.
Qual è la tua esperienza con i principianti assoluti e con i “bangers”?
Con il tempo sto accumulando trucchi e metodi di insegnamento dedicati chi prova il pickleball per la prima volta. Ad esempio, metto da parte la questione del punteggio, che è decisamente complicata da capire nelle prime partite. E chiedo ai principianti di concentrarsi sui tiri morbidi e bassi, passando la prima ora a fare esclusivamente dink davanti alla kitchen. Così disinnesco la tendenza naturale a tirare colpi simili a quelli del tennis o del ping pong. Con i bangers (soprattutto ex tennisti, che cercano sempre la potenza) il metodo migliore per cambiare il loro approccio è batterli con i colpi tipici del pickleball, drop e dink, ovvero palle morbide e basse che inducono gli avversari all’errore.
Quanto tempo dedichi al pickleball e con quale racchetta giochi?
Gioco spesso. Anche perché quando manca un giocatore, mi chiedono di aggiungermi alla partita e lo faccio volentieri. Sono passata da una racchetta Gamma, che tuttora utilizzo in alcune situazioni, ad una Selkirk, il modello Halo, che ha un po’ meno potenza ma più controllo.