Chiariamo subito una cosa. Il servizio nel pickleball conta poco, davvero poco. Al 97% dei servizi a livello pro negli Stati Uniti segue una risposta in campo. In altre parole, solo nel 3% dei casi il servizio determina un punto. A livello amatoriale, la percentuale è più alta, ma rimane il fatto che il servizio non serve quasi mai a fare un punto. Detto questo, ricordiamo i punti essenziali del servizio a pickleball.
Regole:
– La racchetta deve colpire la palla sotto la cintura.
– La testa della racchetta non può trovarsi al di sopra della parte più alta del polso quando entra in contatto con la palla.
– Il braccio deve muoversi descrivendo un arco verso l’alto quando si colpisce la palla.
– Entrambi i piedi di chi serve devono essere fuori dal campo e almeno un piede deve toccare il suolo.
– Non si può servire al di fuori delle estensioni immaginarie della linea laterale e centrale.
– Non si può imprimere una rotazione alla pallina con la mano che la tiene prima del servizio.
Quali sono i tipi di servizio:
Una volta che hai imparato il servizio al volo (il servizio subdolo di base che consente alla palla di superare la rete e atterrare nel campo del tuo avversario) puoi portare il tuo gioco a un livello superiore con questi quattro servizi di pickleball professionisti.
1) Servizio top spin. I tennisti (ma anche chi viene dal ping pong) sono i principali fan degli effetti alla palla, sia sul servizio che sui colpi di gioco. Per chi maneggia bene il top spin, la mossa può dare dei frutti. Controindicazioni: errori più frequenti, che nel pickleball si pagano cari, dato che non c’e’ una seconda palla di servizio come nel tennis.
2) Servizio di potenza. Richiede un movimento di fianchi e gambe (la potenza extra viene da li’). La velocità può rendere difficile la risposta. Molti giocatori si allenano su questo aspetto del servizio. Controindicazioni: si rischia di mandare la palla fuori.
3) Servizio semplice, ma mirato. Quello che conta nel servizio è non sbagliarlo! Il colpo che conta nel pickleball è il terzo colpo, non il servizio. Quindi un giocatore che serve in modo non arrischiato sta facendo bene. Una partita con zero errori di servizio è un ottimo obiettivo. Un servizio senza effetti e senza troppa potenza, ma con un occhio di riguardo alla profondità (e magari al rovescio dell’avversario) e zero errori è un vantaggio competitivo sicuro.
4) Servizio a “pallonetto”. A livello di principianti e intermedi, un servizio “lob serve”, tirato come una palla alta, l’equivalente di un pallonetto, ogni tanto ci sta. Spiazza, e qualche volta determina un errore degli avversari. Controindicazioni: a livello di giocatori avanzati, raramente sorprende l’avversario e a volte arriva una cannonata di risposta!
Consigli aggiuntivi per il servizio a pickleball:
1) Variazioni: ovviamente variare potenza e angolo è utile: meglio non abituare troppo l’avversario ad un servizio costante e attaccabile.
2) Servizio con rimbalzo. Dal 2022 è legittimo lasciar cadere la palla e colpirla al rimbalzo sul servizio. Rimane un servizio usato da pochi (soprattutto se avete servito per mesi o anni con il normale servizio al volo) ma da provare e consigliare come opzione a chi inizia a giocare a pickleball. Pensandoci bene, la maggior parte dei colpi in partita avvengono dopo un rimbalzo, perché non fare la stessa cosa con il servizio?
Conclusioni:
Allenatevi al servizio con l’obiettivo di non sbagliare: non avete una seconda palla di servizio. E siccome il servizio conta poco nel pickleball, non preoccupatevi di chi inizia a servire in una partita.
PS se avete notato, chi serve rimane a fondo campo, e chi riceve guadagna la rete dopo il secondo colpo. Questo significa che dopo la risposta al servizio, la coppia che serve si trova in posizione di svantaggio. In altre parole, è meglio ricevere che servire!